Capitolo 1: L'essenza del tempo
Il profumo. Una goccia, una spruzzata, e il mondo cambia. Ci trasporta in tempi lontani, ci ricorda persone care, momenti e luoghi. Ma come è nato questo potente strumento di evocazione?
L'arte della profumeria affonda le sue radici in epoche antiche. Gli antichi Egizi erano famosi per i loro rituali di imbalsamazione, durante i quali usavano oli profumati per conservare i corpi dei defunti. Ma non era solo una questione funeraria: le resine e gli oli essenziali erano usati in cerimonie religiose, e la regina Cleopatra era nota per il suo amore per i profumi esotici. Si diceva che per sedurre Marco Antonio avesse immerso le vele della sua nave in profumi, in modo che lui potesse avvertire il suo arrivo ancora prima di vederla.
Ma, mentre il profumo ha una storia antica, il XX secolo ha portato una vera e propria rivoluzione nella profumeria.
Chanel n°5 di Chanel, creato nel 1921, è forse il profumo più iconico di tutti i tempi. Coco Chanel desiderava una fragranza che odora di "donna", non di rosa. Quando Ernest Beaux, il profumiere, le presentò una serie di campioni, fu la quinta fiala a colpire Coco, da qui il nome. Ma c'è una curiosità: una delle ragioni per cui Chanel n°5 è così distintivo è l'uso di aldeidi, che danno quella sensazione fresca e pulita. Alcune voci dicono che Beaux aveva accidentalmente versato troppo aldeide nel campione, creando così, per caso, una fragranza rivoluzionaria.
Poi c'è J'Adore di Christian Dior. Lanciato nel 1999, questo profumo si è rapidamente affermato come una delle fragranze più amate. Ma cosa rende J'Adore così speciale? Oltre alla sua composizione, c'è una storia dietro la sua creazione. Si dice che la forma della bottiglia sia stata ispirata dalle curve del corpo femminile, e in particolare dal "collo di anfora" delle antiche bottiglie greche.
La vie est belle di Lancome è un altro profumo che ha segnato la storia recente della profumeria. Lanciato nel 2012, il suo nome, "La vita è bella", esprime un messaggio di gioia e ottimismo. Ma c'è un dettaglio affascinante nella sua creazione: ci sono voluti oltre 5000 tentativi e tre anni di lavoro per arrivare alla formula finale.
Sì di Giorgio Armani, lanciato nel 2013, è un profumo che celebra la modernità e l'indipendenza femminile. Armani stesso ha descritto il profumo come un omaggio alla femminilità moderna, un irresistibile mix di grazia, forza e spirito indipendente. Curiosamente, il nome "Sì" è stato scelto perché è una parola breve, universale e positiva, che esprime l'idea di affermazione e coraggio.
Infine, Oppio Nero di Yves Saint Laurent, noto come Black Opium al pubblico internazionale, lanciato nel 2014, ha portato un tocco di audacia nella profumeria moderna. La scelta del nome, "Oppio", ha una storia. Già nel 1977, YSL aveva lanciato un profumo chiamato "Opium", che aveva causato polemiche a causa del riferimento alla droga. Black Opium, pur essendo una versione moderna e più audace, rende omaggio a questo passato provocatorio e anticonformista.
Queste fragranze, ognuna a modo suo, hanno raccontato storie di tempi, cultura e personalità diverse. Hanno trasformato la profumeria da un mestiere in un'arte, da un rituale quotidiano in un atto di espressione di sé.
Ma, sebbene ogni profumo sia unico, c'è una struttura di base che tutti condividono. Le famiglie olfattive. Sono come i generi in letteratura, fornendo una struttura e un punto di riferimento. Ci sono profumi freschi, floreali, legnosi, orientali... Ogni famiglia olfattiva ha la sua personalità e il suo carattere, e insieme formano il magnifico mosaico dell'arte della profumeria.
Nel prossimo capitolo, ci immergeremo nel mondo affascinante delle famiglie olfattive, esplorando le loro origini, le loro caratteristiche e, soprattutto, la magia che ciascuna di esse porta con sé. Benvenuti nel mondo di "Profumando".